DIPARTIMENTO DI CHIMICA, MATERIALI E INGEGNERIA CHIMICA "GIULIO NATTA"

Nuovi materiali per dispositivi elettronici ad alte prestazioni

Pubblicato il  11/09/2024

Le perovskiti ibride organiche-inorganiche sono materiali semiconduttori cristallini che stanno dimostrando un enorme potenziale per la realizzazione di celle solari a basso costo e ad alta efficienza.

Uno studio del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” pubblicato sulla «Angewandte Chemie International Edition» della Società Chimica Tedesca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha dimostrato come l’uso di cationi organici fluorurati, oltre a conferire alle perovskiti ibride organiche-inorganiche proprietà idrorepellenti e una notevole stabilità alle diverse condizioni atmosferiche, può essere anche un metodo innovativo per controllarne la struttura e le proprietà optoelettroniche. 

Le perovskiti ibride organiche-inorganiche sono una classe di materiali semiconduttori costituiti da piccoli cationi organici e alogenuri metallici. Seppure potenzialmente molto interessanti, la loro commercializzazione su larga scala è oggi ostacolata principalmente dalla loro bassa stabilità all'aria e all'umidità. Inoltre, la presenza di difetti, ovvero imperfezioni del reticolo cristallino, può generare degli “stati trappola” che interferiscono con il movimento dei portatori di carica (elettroni e lacune) generati dalla luce all’interno del materiale, intrappolandoli e provocando così perdite di energia elettrica.

I ricercatori hanno dimostrato che grazie alle interazioni fluoro-fluoro e alla segregazione delle porzioni fluorurate, la struttura ordinata del materiale viene mantenuta anche ad alte temperature, quando il materiale stesso è nello stato fuso e dà luogo a un comportamento liquido cristallino (LC). Questo rappresenta un aspetto molto importante perché può essere alla base di altri fenomeni come la ferroelettricità e il ferromagnetismo.

«Le perovskiti liquido-cristalline hanno proprietà ottiche ed elettriche uniche che le rendono molto attraenti anche per applicazioni optoelettroniche aldilà del fotovoltaico, come LED, fotorivelatori, sensori e transistor, e supercondensatori con prestazioni eccezionali», spiega Pierangelo Metrangolo, primo firmatario del lavoro.

«Lo studio potrebbe aprire nuove prospettive all’impiego di perovskiti liquido-cristalline in ambito fotovoltaico e nello sviluppo di dispositivi optoelettronici ad alta efficienza. I nostri risultati gettano nuova luce sulla chimica e sulle relazioni struttura-proprietà nel panorama in evoluzione delle perovskiti ad alogenuri metallici, riportando il primo caso di materiale perovskitico liquido-cristallino, andando così oltre la visione limitata alle classiche perovskiti prevalentemente cristalline», aggiunge Gabriella Cavallo, co-firmataria del lavoro.

Perovskite‐Like Liquid‐Crystalline Materials Based on Polyfluorinated Imidazolium Cations. (2024)

Anastasios Stergiou, Leonardo Leccioli, Davide Ricci, Matteo L. Zaffalon, Sergio Brovelli, Francesca Baldelli BombelliGiancarlo TerraneoPierangelo MetrangoloGabriella Cavallo
Angewandte Chemie., 63(37)
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Release

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